Ogni giorno nel mondo si tengono circa nove eventi marchiati TedX. Ma come si può scrivere e poi “mettere addosso” un Ted Talks?
Lo scibile umano è troppo ampio e il florilegio di uditori, oratori e situazioni troppo vasto. Qualsiasi tentativo di applicare un codice, uno schema valido per qualsiasi occasione rischia di rivelarsi un boomerang. Gli spettatori seduti comodamente in platea si accorgono immediatamente se uno speech è artificioso. E si sente preso in giro.
Teorizzando l’esistenza di una formula magica, infine, sono certo che non resterebbe valida a lungo. Perché? Perché una componente determinante per rendere memorabile un discorso è la freschezza. Siamo vivi, siamo umani e non amiamo ogni giorno la stessa ciotola di croccantini. Se il vostro speech assomiglierà a quello di qualcun altro, esso sarà destinato all’oblio o, nella migliore delle ipotesi a divenire facilmente dimenticabile.
Non ci sono regole, non ci sono schemi, non ci sono formule. Un discorso perfetto però ha bisogno di strumenti, attrezzi pensati appositamente per stimolare una serie di approcci differenti.
Bisogna conoscerli, scegliere quelli che sappiamo usare meglio e quelli che meglio di altri saranno utili al mio discorso.
L’unica cosa che conta davvero, ad esempio, in un tanto desiderato Ted Talks è avere un argomento per cui valga la pena sbattersi, scrivere, provare, allenarsi e soffrire.
Solo con in tasca un argomento vincente si potrà, in un secondo momento, trovare il modo di esporlo in maniera autentica e personale.
Dev’essere la tua prima ricerca. Ce l’hai?