Il processo di scrittura è soprattutto un processo di ascolto e si potrebbe ridurre a: scrivi la riga prima, leggi ad alta voce e scrivi cosa la mente ti suggerisce. Lo so, può sembrare banale, ma quando si sviluppano i personaggi di una storia, i bravi scrittori non intavolano lunghissime disamine sui tratti della personalità; si avvicinano in genere al personaggio semplicemente ascoltando il mondo, il modo in cui le persone parlano e quello che dicono. Dopo un attento processo di analisi del mondo che li circonda, i personaggi tendono ad emergere da soli dal contenuto dei loro discorsi.
Il dialogo ha il triplice scopo di far rivelare il personaggio, di far avanzare la trama e di intrattenere. Per scrivere bisogna saper sfruttare la propria esperienza nell’ascoltare. Scrivendo i discorsi reali si può imparare, ad esempio, sia ad essere attento agli stili e ai ritmi dei singoli oratori, sia a tradurre un discorso vero in una sua controparte scritta molto più formale: il dialogo testuale.
Ascolto, ma con attenzione: le persone non parlano nella vita reale come fanno nelle pagine di un libro, quindi si necessita di un po’ d’arte nello scrivere un discorso al fine di farlo sembrare reale. Uno degli strumenti più importanti è la compressione. Riducendo i discorsi dei personaggi, si possono trasmettere ambienti realistici senza confondere il lettore.
• Vincere la prolissità: less is more usano dire gli anglosassoni.
• Ottimizzare la lingua utilizzando frammenti di frase selezionati: “Va da paura!” è più naturale di “Mi piace perché…”
• Usare le contrazioni quando possibile.
• Tagliare le parole di riempimento in eccesso (i famosi filler): “ecco…”, “sai…”, “allora…”, “vediamo…”, “dunque…”, “nel senso…”, “praticamente…”, “in pratica…”, “cioè…”, “come…”, “quindi…”, “insomma…”, “vabbè…”, “diciamo che…”, “in conclusione…”.
• È insolito che le persone si chiamino per nome, quindi attenzione alle aree in cui i personaggi lo fanno.
• Non tutto deve essere verbale: il linguaggio del corpo è uno strumento di comunicazione importante nella vita reale. Invece di far gridare al tuo personaggio “Ti odio!”, puoi far umanizzare un oggetto e renderlo bersaglio della sua collera (far spezzare una penna? Calcio al tavolo?) .
• Se il tuo dialogo inizia a sembrare ripetitivo, metti in moto i tuoi personaggi: falli camminare, guidare, insomma distraili dal loro ambiente.
Provaci. E dimmi come è andata.